Il biometano deve avere proprietà simili al gas naturale, in modo da permetterne l’uso in applicazioni simili: per esempio combustibile per il settore automobilistico, o introduzione della rete gas naturale. Per la separazione di metano e biossido di carbonio vengono utilizzate varie tecnologie, come la distillazione criogenica, membrane, Pressure Swing Adsorption (PSA) e stripper.
La distillazione criogenica è una tecnologia di separazione che sfrutta la differenza tra il punto di ebollizione del metano e quello del biossido di carbonio.
La separazione a membrana utilizza barriere semi permeabili che permettono il passaggio del biossido di carbonio, assicurando quindi la concentrazione di metano desiderata.
La Pressure Swing Adsorption sfrutta le differenze nell’adsorbimento di metano e biossido di carbonio di adsorbenti a pressioni diverse. La Pressure Swing Absorption rappresenta una soluzione efficiente per la separazione del biossido di carbonio dal metano.
Gli Scrubber o Stripper sfruttano i diversi valori di solubilità di metano e biossido di carbonio in solventi diversi. Per la purificazione del biogas vengono utilizzati solventi quali ammine, solventi organici o acqua. Per esempio, il biossido di carbonio è solubile nell’acqua, mentre il metano quasi non lo è. Il biossido di carbonio viene assorbito dall’acqua ad alta pressione, mentre viene desorbito in caso di bassa pressione.
La tecnologia del carbone attivo viene usata in molte fasi del processo per ottenere il livello di purezza desiderato. A seconda della fonte rinnovabile, il biogas può contenere ammoniaca (NH₃), solfuro di idrogeno (H₂S), silossani e/o terpeni.
L’ammoniaca (NH₃) può contaminare la miscela di gas e aria generata dallo scrubber e deve essere rimossa al fine di assicurare il rispetto delle leggi locali.
Il solfuro di idrogeno (H₂S) deve essere rimosso a causa dei suoi effetti negativi sull’olio del motore, che necessiterebbe di essere sostituito troppo frequentemente, con alti costi di manutenzione. Il solfuro di idrogeno (H₂S) viene bruciato nel motore. E’ quindi possibile controllare le emissioni di SO₂/SO₃ rimuovendo il solfuro di idrogeno prima della combustione. Le concentrazioni potrebbero anche essere troppo alte per l’alimentazione della rete. In generale, per l’alimentazione della rete è necessario avere un gas con metano >99%.
Il solfuro di idrogeno (H₂S) può anche contaminare la miscela di biossido di carbonio e aria e deve essere rimosso prima dell’immissione in serre o prima dell’immissione nell’atmosfera, in modo da controllare l’odore.
I silossani causano depositi sulle pale della turbina. Questo porta a vibrazioni e anche a possibili danni alla turbina stessa, con costi aggiuntivi e interferenze sui processi.
I terpeni sono un’ampia e varia classe di composti organici prodotti da varie piante, come ad esempio agrumi e conifere, normalmente con un odore molto forte. I terpeni vengono rimossi dal biogas prima dell’immissione del gas verde nella rete, poiché possono mascherare l’odore tipico del tetraidrotiofene. Essi possono inoltre causare problemi, riducendo la vita di guarnizioni, portando quindi alla necessità di manutenzioni frequenti, con un impatto negativo sui risultati e la continuità della produzione.
Per assicurare un trattamento ottimale del biogas, è necessario che le condizioni operative vengano impostate correttamente. I tecnici di Jacobi del vostro team di vendita locale sono a vostra disposizione per lo sviluppo e l’ottimizzazione dei vostri sistemi, contribuendo a migliori utili di produzione e riducendo i costi totali di esercizio.
Jacobi Services offre varie soluzioni di purificazione del biogas. La scelta dipende dai fattori seguenti:
– Portata di flusso del gas a da trattare
– Consumo annuale di carboni attivi
– Composizione del carbone esausto